Movimento come prassi immanente. L’anti teoria nei "Quaderni del carcere"

Autori

  • Mauro Pala Università degli studi di Cagliari

Parole chiave:

teoria mobile, egemonia, tensione, immanenza, traduzione, Teoria mobile, Egemonia, Tensione, Immanenza, Traduzione

Abstract

È probabile che Gramsci non avrebbe apprezzato la qualifica di classico, che in tempi recenti è stata utilizzata per designare i Quaderni del carcere. ‘Classico’ infatti non rende giustizia alla struttura dell’opera, che rigetta la trascendenza e il fissismo di una classicità tramandata per convenzioni; la filosofia della prassi che innerva i Quaderni concepisce piuttosto la teoria della filosofia e l’agire della politica come un tutt’uno. Il contributo cerca di ricostruire in quali circostanze il pensatore sardo approda a quell’“irruzione della storia nell’ideologia” idealista, che per il Marx giovane dei Manoscritti è il volano di una rivoluzione permanente del costume e delle istituzioni. Lemmi della filosofia della prassi gramsciana come egemonia, rivoluzione passiva o subalternità condividono una ratio ermeneutica incentrata sul movimento, equilibrio instabile ma aperto, relazionale seppure conflittuale. Identificando l’ideologia con l’egemonia Gramsci ne fa il sismografo dei movimenti di massa nonché il nucleo fondante delle nazioni moderne, anticipando in tal modo il carattere fenomenologico dell’agire secondo Merleau-Ponty. La mobilità si colloca dunque al centro di una teoria sociale che attraversa e ispira i Quaderni, mentre la rivoluzione passiva condanna la fissità statocentrica e la sperequazione che la accompagna. Mutevoli in relazione ai tempi devono essere anche i criteri e i sistemi di giudizio, secondo un’immanenza che sancisce la libertà dell’individuo come soggetto consapevole e partecipe dei processi storici e culturali.

Biografia autore

Mauro Pala, Università degli studi di Cagliari

Mauro Pala insegna Letterature comparate e Critica letteraria presso l’Università di Cagliari. Ha studiato presso l’Università di Cagliari, la Columbia University e la FU di Berlino. È stato Fulbright Distinguished Lecturer presso la University of Notre Dame, Visiting Professor presso le Università di Limoges, Aarhus, UAM (Città del Messico) e Guest Professor presso l’Università di Malta. Attualmente coordina il Dottorato in Studi filologico-letterari e storico culturali presso l’Università di Cagliari. Ha pubblicato estesamente su teoria critica, studi culturali e letterature postcoloniali. Di recente ha curato, insieme a Roberto Puggioni, Paesaggi letterari e contesti geo-culturali (Franco Cesati, Firenze 2021) e, con Emily Apter, Avishek Ganguly e Surya Parekh, il volume di Gayatri Spivak, Living Translation (Seagull, Kolkata 2022).

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Pubblicato

30-12-2023

Come citare

Pala, M. (2023). Movimento come prassi immanente. L’anti teoria nei "Quaderni del carcere". Elephant & Castle, (31). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/484