Archivio

  • Movimento III. Rigenerazioni, passaggi, transcodifiche
    N. 32 (2024)

    a cura di Fabio Cleto (Università degli studi di Bergamo), Stefania Consonni (Università degli studi di Bergamo) Carmen Sancho Guinda (Universidad Politécnica de Madrid) e Karen Van Godtsenhoven (Ghent University)

    Nel terzo e ultimo numero dedicato all’intrico spazio-temporale e interdisciplinare rappresentato dal ‘movimento’, approfondiamo il concetto e la fenomenologia della ‘rigenerazione’. Dopo averne definito la natura di modellizzazione condivisa dell’esperienza e la tessitura discorsiva, testuale e rappresentativa, ci spostiamo ora su quella geometria intricata e franta che dà forma a processi di cristallizzazione, trasmissione, evoluzione, sopravvivenza e rigenerazione (testuale, rappresentativa, socio-culturale) dei segni all’interno di un ecosistema di produzione e fruizione sempre più complesso, che comprende e intreccia cinema, TV, letteratura, musica, moda, arte, musica e altre forme e pratiche di intrattenimento. Basata su un dialogo serrato fra superfici espressive e modelli produttivi e fruitivi, e segnata dai confini permeabili che caratterizzano generi, contesti e codici comunicativi e creativi, la rigenerazione appare dunque come chiave di un incessante movimento che mantiene gli oggetti della nostra cultura, per come la conosciamo, in uno stato di presenza.

  • Circolazione dei saperi degli attori in Europa tra Sette e Ottocento
    N. 33 (2024)

    a cura di Vincenzo De Santis (Università di Salerno), Virginie Yvernault (Sorbonne Université), Giuseppina Giuliano (Università di Salerno), Stefano Amendola (Università di Salerno)

    Studi recenti sulla recitazione del XVIII e XIX secolo hanno ricostruito efficacemente le tradizioni nazionali e le loro evoluzioni in Europa, hanno tracciato le carriere degli attori popolari e il loro impegno con le culture straniere e hanno esaminato la recitazione all'interno di contesti sociali, storici e mediatici. L'epoca dell'Illuminismo ha segnato un cambiamento cruciale nell'evoluzione della recitazione, grazie alla maggiore attenzione agli aspetti visivi e materiali del teatro in Europa e agli scambi con altri campi del sapere. La proliferazione dei trattati sulla recitazione elevò il mestiere dell'attore a forma d'arte al pari della creazione letteraria, riconoscendo gli attori come creatori di opere artistiche uniche. Questa nuova dignità è evidente nei ritratti e nelle rappresentazioni iconografiche, come il ritratto di Garrick realizzato da Pompeo Batoni, e continua nel XIX secolo con l'industrializzazione del teatro e l'ascesa del divismo. Gli studi qui presentati indagano la trasmissione e la circolazione del sapere attoriale tra Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Russia e Spagna durante il XVIII e il XIX secolo, esplorando temi quali le traduzioni e gli adattamenti dei trattati di recitazione, la formazione internazionale degli attori e l'interazione tra il sapere drammatico e altri saperi scientifici.

     

  • Movimento II. Genealogie, matrici, filiazioni
    N. 31 (2023)

    a cura di Fabio Cleto (Università degli studi di Bergamo), Stefania Consonni (Università degli studi di Bergamo) e Valeria Finucci (Duke University)

    Nel secondo numero dedicato all’intrico spazio-temporale e interdisciplinare rappresentato dal ‘movimento’, riprendiamo il concetto di ‘generazione’. Dopo averne definito la filatura prospettico-cognitiva quale azione, ossia come modellizzazione condivisa dell’esperienza che dà corpo a una successione storico-semantico-esperienziale, ci concentriamo sulla sua tessitura discorsiva e testuale, sulla direzionalità creatrice e creativa di Genealogie, matrici e filiazioni. Ci spostiamo cioè sul più esteso, e più profondo, campo di un movimento inteso come rappresentazione dell’immaginario generazionale: lo facciamo mettendo a fuoco i processi, in primo luogo linguistici e discorsivi, che rendono possibile tale modellizzazione di memoria e di senso, attraverso specifiche operazioni, o movimenti, di strutturazione comunicativa, espressiva, simbolica e metacognitiva.

  • Movimento I. Generazioni, storie, trasformazioni
    N. 30 (2023)

    a cura di Fabio Cleto (Università degli studi di Bergamo), Stefania Consonni (Università degli studi di Bergamo) e Eugenia Allier Montaño (Universidad Nacional Autónoma de México)

    Il movimento è una metafora spazio-temporale senza la quale la nostra cultura visiva e linguistica non sarebbe pensabile. Funzionalità, dinamismo, cambiamento e relazionalità sono solo alcune delle sue sfaccettature materiali, simboliche e sociali, insieme a spostamento, motricità, emotività; mobilitazioni socio-politiche, mutamenti socio-culturali; manifesti creativi e artistici; morfologie del linguaggio architettonico, plastico, cinematografico, mediale in senso lato. Nel primo di tre numeri concatenati, ci occupiamo di Generazioni, storie, trasformazioni: di successioni esperienziali che assumono una specifica forma semantico-generazionale, trasformando coorti anagrafiche in comunità di memoria e di senso, presentificando tensioni, antagonismi, trasmissioni e scarti fra immaginari, storie individuali e rappresentazioni collettive.

  • Gianni Celati e l'arte della traduzione
    N. 29 (2023)

    a cura di Marco Belpoliti (Università degli studi di Bergamo), Gabriele Gimmelli (Università degli studi di Bergamo) e Marina Spunta (University of Leicester)

    Un numero monografico in ricordo di Gianni Celati (1937-2022), che rende omaggio alla sua opera e alla sua poetica adottando un approccio nuovo, che pone al centro la sua pluriennale attività di traduttore. Attraverso saggi e testimonianze, il numero mette a fuoco la particolare idea di traduzione proposta da Celati, da sempre intesa come parte integrante di una tradizione culturale che vada oltre i confini dell’autorialità, verso un’idea di dialogo fra i testi.  Il numero intende al tempo stesso inserirsi nell’attuale rivisitazione degli studi sulla traduzione: iscrivere l’opera di Celati in un più ampio discorso teorico rivela infatti come la sua pratica traduttiva appaia in linea con i punti nevralgici dei più recenti sviluppi del dibattito sull’argomento.

  • Mediacene
    N. 28 (2022)

    a cura di Adriano D'Aloia (Università degli studi di Bergamo), Jacopo Rasmi (Université Jean Monnet-Saint-Etienne)

    Viviamo ormai nel Mediacene, un’era geologica caratterizzata dall’impatto cruciale delle tecnologie di percezione, informazione e trasporto sul contesto storico e ambientale in cui viviamo. Divenuti veri e propri ambienti vitali, i media contemporanei sono regolatori di una sensibilità multimodale da cui dipende la nostra consapevolezza delle sfide e delle insidie della crisi ecologica ormai conclamata.  Questo numero offre alcuni spunti di riflessione sullo stato attuale del discorso sull’ecologia mediale, alla ricerca di un nuovo paradigma ecosistemico di descrizione del rapporto tra gli esseri viventi e il pianeta. 

  • Animali d'artista
    N. 27 (2022)

    a cura di Elio Grazioli (Università degli Studi di Bergamo), Maria Elena Minuto (Université de Liège)

     

  • L'Esprit du collage
    N. 26 (2021)

    a cura di Arnaud Maillet (Sorbonne Université Paris), Andrea Zucchinali (Università degli Studi di Bergamo)

  • Figure dell'artista
    N. 25 (2021)

    a cura di Eloisa Morra (University of Toronto), Giacomo Raccis (Università degli Studi di Bergamo)

     

  • Mimetofobia
    N. 24 (2020)

    a cura di Michele Di Monte, Benjamin Paul (Rutgers University), Silvia Pedone (Accademia dei Lincei)

  • 30 anni di "Twin Peaks"
    N. 23 (2020)

    a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci, Jacques Dürrenmatt (Université Sorbonne Paris)

  • Trasparenze
    N. 22 (2020)

    a cura di Silvia Casini (University of Aberdeen), Francesca Di Blasio (Università degli Studi di Trento), Greta Perletti (Università degli Studi di Bergamo)

  • Dove va il museo
    N. 21 (2019)

    a cura di Sara Invernizzi (Università degli Studi di Bergamo), Arnaud Maillet (Sorbonne Université Paris), Giovanni Carlo Federico Villa (Università degli Studi di Bergamo)

  • Il segreto
    N. 20 (2019)

    a cura di Raul Calzoni (Università degli Studi di Bergamo), Michela Gardini (Università degli Studi di Bergamo), Viola Parente-Čapková (University of Turku)

  • Lunario del paradiso
    N. 19 (2018)

    a cura di Nunzia Palmieri (Università degli Studi di Bergamo)

  • Postludi. Lo stile tardo
    N. 18 (2018)

    a cura di Alessandro Baldacci (University of Warsaw), Amelia Valtolina (Università degli Studi di Bergamo)

  • Il falso
    N. 17 (2017)

    a cura di Eleonora Caccia (Università degli Studi di Bergamo)

  • Linee della Moda
    N. 16 (2017)

    a cura di Elisabetta De Toni (Università degli Studi di Bergamo)

  • Prospettive transmediali
    N. 15 (2016)

    a cura di Giacomo Raccis (Università degli Studi di Bergamo)

     

  • Tempo e visione filmica
    N. 14 (2016)

    a cura di Stefano Ghislotti (Università degli Studi di Bergamo), Elisa Pezzotta (Università degli Studi di Bergamo)

  • Détours de l'erreur
    N. 13 (2016)

    a cura di Franca Franchi (Università degli Studi di Bergamo)

  • La Grande Guerra
    N. 12 (2015)

    a cura di Cristina Beltrami (Università degli Studi di Verona)

  • Modelli abitativi
    N. 11 (2015)

    a cura di Nunzia Palmieri (Università degli Studi di Bergamo)

  • Vulnerabilità/Resilienza
    N. 10 (2014)

    a cura di Alessandro Rossi (Università degli Studi di Bergamo)

  • Le emozioni
    N. lab (2014)

    a cura di Riccardo Antoniani (Università degli Studi di Bergamo)

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