Riprendere Medea. Soccombenza e rivolta femminili nel cinema di Lars von Trier

Autori

  • Lorenzo Donghi

Abstract

La figura di Lars von Trier è certo una delle più rilevanti nel panorama cinematografico contemporaneo, caratterizzata da uno stile che si è dimostrato negli anni mutevole fino alla spudorata incoerenza, a suo agio nel tradurre un'indole registica in cui convivono diverse idee di cinema – talvolta contraddittorie – che vengono puntualmente affermate e repentinamente smentite. Tuttavia, nell'opera del regista, è comunque possibile rintracciare almeno una costante: l'eroe, o quel che ne resta, è sempre una presenza femminile. Sin dagli esordi, quando von Trier, su richiesta della televisione danese, reinterpreta uno dei ritratti di donna più intensi e controversi della tradizione occidentale (Medea), passando per le protagoniste delle tre trilogie che compongono buona parte della filmografia vontrieriana (quelle del Cuore d'oro, dell'America e della depressione), la predilezione del regista è infatti riservata alla costruzione di personaggi femminili dalle parabole estreme e disturbanti, votate alla sofferenza e al martirio, quando non alla morte sacrificale. Muovendo da questa presa d'atto e dai debiti che il regista sconta nei confronti della rappresentazione femminile approntata nel cinema di Carl Theodor Dreyer, il contributo propone una lettura del corpus vontrieriano che, da una parte, punta a interpretare l'insistita presenza della donna alla luce di una tensione aperta tra una vulnerabilità eterodiretta e una resilienza declinata nell'orizzonte della rivolta, mentre, dall'altra, suggerisce di valutare i personaggi femminili (ben più di quelli maschili) come i veri corrispettivi di von Trier, dimostrando come la loro disamina si imponga come una chiave d'accesso privilegiata per accedere tanto alla sua opera artistica, quanto alla sua tormentata sensibilità.

Biografia autore

Lorenzo Donghi

Lorenzo Donghi consegue il titolo di Dottore di Ricerca presso la Scuola di Dottorato in Spettacolo e Musica dell'Università di Torino, discutendo una tesi su forme e modalità della testimonianza emerse nel quadro della visualità bellica contemporanea. È membro del comitato organizzativo del centro di ricerca inter-universitario Self Media Lab – Scritture, Performance e Tecnologie del Sé, con sede presso l'Università di Pavia. Ha pubblicato contributi sulle riviste La Valle dell'EdenFata MorganaAAM-TAC. Arts and Artifacts in Movie: Technology, Aesthetics, CommunicationDiffractions e interventi in opere collettive (a cura di Federica Villa, Vite impersonali. Autoritrattistica e medialità, Pellegrini 2013; a cura di Giulia Carluccio, America oggi. Cinema, media, narrazioni del nuovo secolo, Kaplan 2014).

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Pubblicato

31-12-2014

Come citare

Donghi, L. (2014). Riprendere Medea. Soccombenza e rivolta femminili nel cinema di Lars von Trier. Elephant & Castle, (10). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/150