Dalla Vittoria alata alla Madre dolente: i monumenti ai caduti di Vincenzo Pasquali tra Liguria e Toscana

Autori

  • Alessandra Piatti

Abstract

Lo scultore Vincenzo Pasquali (Scarlino, 1871 – Sanremo, 1940) è autore di numerosi monumenti ai caduti della Grande Guerra distribuiti sul territorio ligure. La sua propensione per la scultura monumentale e celebrativa, che prende avvio con il Monumento a Giuseppe Garibaldi di Scarlino (1900) - definito dallo stesso Cesare Brandi come l’unico monumento dedicato all’eroe “perfino bello: oltre a essere così toccante, che bisogna parlarne in modo scherzoso o viene da piangere” (C. Brandi, Viaggi e scritti letterari) – raggiunge la massima espressione tra gli anni venti e trenta del Novecento. Sempre aggiornato alle nuove tendenze e ai grandi progetti monumentali realizzati in quegli anni a livello regionale e nazionale, la sua opera si sviluppa in rapporto a due grandi modelli: dal linearismo decorativo di matrice liberty e bistolfiana del Monumento ai Mille (1915) di Quarto alla volumetria e all’espressionismo tragico del progetto del Monumento al Fante (1926), entrambi di Eugenio Baroni. Se nel Monumento ai caduti di Sanremo (1923) Pasquali presenta l’imponente gruppo scultoreo degli eroi, dal quale si eleva la Vittoria alata, nei monumenti successivi propone in studiate varianti, ora in marmo, ora in bronzo, il tema del soldato caduto in battaglia, dal corpo vigoroso, accompagnato dalla madre dolente o vittoriosa. Attraverso l’analisi dei monumenti realizzati da Vincenzo Pasquali, l’articolo si propone di mettere in luce il progressivo cambiamento iconografico e stilistico della scultura monumentale pubblica in Liguria e in Italia. Il percorso di Vincenzo viene qui messo in confronto con quello del fratello Ferruccio, proprietario in Toscana della Fonderia artistica in Bronzo dei Fratelli Pasquali e autore di altrettanti monumenti ai caduti della regione.

Biografia autore

Alessandra Piatti

Dopo la laurea Specialistica in Storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio artistico, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Arti, Spettacolo e Tecnologie Multimediali con una tesi dal titolo Preservare l’arte contemporanea: problematiche conservative, documentative, etiche e teoriche delle opere complesse nei musei italiani. Attualmente è cultore della materia in Metodologie per lo studio dell’arte contemporanea e in Storia della Scultura in età contemporanea presso il Dipartimento di Italianistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell’Università degli Studi di Genova dove frequenta la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici. Dal 2010 è membro dell’INCCA (International Network for the Conservation of Contemporary Art) e corrispondente della rivista Juliet Art Magazine. Parallelamente al filone di ricerca sviluppato nell’ambito del progetto di ricerca del dottorato, l’autrice porta avanti lo studio delle arti visive del XX e XXI secolo, con un’attenzione particolare rivolta ai rapporti tra arte e letteratura nel contesto ligure. Ha inoltre partecipato a numerosi progetti di ricerca a carattere regionale e interregionale, finalizzati alla ricognizione e catalogazione dei monumenti e delle opere pubbliche del territorio ligure. È, inoltre, autrice di diversi saggi volti a documentare le espressioni artistiche di autori contemporanei e di articoli dedicati allo studio delle pratiche espositive e del loro rapporto con le opere installative.

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Pubblicato

31-12-2015

Come citare

Piatti, A. . (2015). Dalla Vittoria alata alla Madre dolente: i monumenti ai caduti di Vincenzo Pasquali tra Liguria e Toscana. Elephant & Castle, (12). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/160

Fascicolo

Sezione

Articoli