Mr. Nobody, o dei tempi possibili di una vita
Abstract
Il saggio si propone di ipotizzare l’esistenza di un particolare mood emozionale che caratterizza l’esperienza dello spettatore durante la visione dei puzzle film, direttamente correlato alla difficoltà cognitiva della narrazione. Banco di prova della teoria sarà l’analisi di Mr. Nobody (Jaco Van Dormael, 2009). Il film infatti non solo si presenta come opera complessa a livello narratologico, grazie alla non linearità cronologica dell’intreccio tipica di questi prodotti, ma conduce altresì un’immediata riflessione sull’essenza ontologica del tempo nella sua dimensione più privata; con un’analisi di stampo cognitivista, supportata dalle recenti scoperte in ambito neuroscientifico relative all’esperienza sensoriale embodied, si cercherà di rintracciare gli elementi stilistici e formali che, provocando nello spettatore un continuo riposizionamento cognitivo ed affettivo nella visione, danno luogo a un sentimento globale di spaesamento rispetto all’opera.