"Irma Vep". La serialità delle vampire come trasfusione tra letteratura, cinema e vita
DOI:
https://doi.org/10.62336/unibg.eac.32.517Parole chiave:
Vampira, Rigenerazione, Letteratura, Cinema, SerialitàAbstract
Questo articolo ripercorre le origini culturali, letterarie e cinematografiche della revenante protagonista di Irma Vep (2022), serie TV di Olivier Assayas, per chiarire la sua rilettura del personaggio della vampira. L’analisi richiama la raminga succhiasangue dai poteri soprannaturali nella letteratura ottocentesca francese, per poi rintracciare la sua trasfigurazione in umana criminale dello spazio urbano novecentesco nei Vampires (1915) di Louis Feuillade, serial muto con protagonista la ladra dal nome anagrammatico di Irma Vep. La serie di Assayas rivisita tanto la figura della vampira quanto la filmografia dello stesso regista: Assayas ripropone infatti, in formato seriale, un suo omonimo film del 1996, ossia il dietro-le-quinte della produzione di una serie remake del serial di Feuillade. Quando l’attrice protagonista del remake si perde nel suo personaggio, lo spirito di Irma Vep si impadronisce della sua nuova interprete. L’archetipo della vampira si trasforma così in una metafora del rigenerarsi filmico. Sfidato dall’industria delle piattaforme streaming, lo spirito del cinema risuscita insistentemente, impossessandosi di nuovi veicoli artistici e vivificando la serialità cinematografica à la Feuillade. Irma Vep, doppio vampiresco in senso letterale, incarna dunque la continua resurrezione dello spirito del cinema, che oggi si muove, addirittura, dai film per il grande schermo alle serie d’auteur per il piccolo.
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