Tra “skaz” e “sprezzatura”. Problemi di traduzione da Beckett
Parole chiave:
traduzione, Celati, Beckett, skaz, sprezzaturaAbstract
Lo scritto di Gianni Celati che qui riproponiamo è nato all’interno di un ciclo di lezioni tenute nel corso del seminario di traduzione organizzato da Franco Marenco presso l’Università di Torino. È stato in seguito pubblicato su una rivista trimestrale oggi scomparsa, Il Baretti universitario (anno 4, n. 2, 1999, pp. 8-13). Il testo, che riportiamo senza alcuna modifica (sono stati corretti soltanto pochi ma evidenti refusi), era preceduto da questa nota di Andrea Amerio, di cui riportiamo un breve estratto: “La lezione di uno scrittore come Gianni Celati è qualcosa di più di una serie di nozioni sul tradurre: è una lezione di passione che presuppone un’etica della lettura che a sua volta può sottintendere una morale del testo. Qualcosa che va al di là di un voto su un libretto o del proprio nome in calce a un articolo: è una praxis dell’agire per vie problematiche e dubitative […]. Una lezione che frena gli entusiasti, aiuta i perplessi e devasta gli arrivisti”. [N.d.C.]
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