Il “pane degli angeli” fra liturgia e filosofia
Parole chiave:
Dante, Convivialità, Tommaso d'Aquino, Eucaristia, SapienzaAbstract
Il Convivio di Dante si apre con l’immagine del “pan degli angeli” con cui viene indicato il contenuto dottrinale della sapienza con cui “banchettano” i grandi filosofi e dalle cui briciole l’Alighieri intende ricavare l’alimento per allestire un convivio a cui sono invitati soprattutto i nobili perché riacquistino consapevolezza del loro ruolo. Il richiamo al panis angelicus lega la metafora conviviale del testo dantesco non solo alla tradizione del convito filosofico, che raccoglie i dotti a discutere in una ricerca condivisa del vero. Emerge anche l’immagine del convivio “eucaristico”, nel quale ci si ciba di quel pane che a seguito della consacrazione divien corpo di Cristo, cioè di colui che è Verbo e Sapienza. Il contributo intende riprendere il modo in cui l’Alighieri declina la nozione di “pane degli angeli”, cercando di cogliere come i motivi, liturgici, teologici e filosofici, oltre che letterari, che sottendono al testo del Convivio, vengano utilizzati per arrivare ad una elaborazione originale sul tema della sapienza e del sapere come cibo per gli intelletti.
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