"Civiltà delle macchine": “Come farà l’uomo per non essere disumanizzato dalla macchina […] per renderla moralmente arma di progresso?”
DOI:
https://doi.org/10.62336/unibg.eac.35.564Parole chiave:
Dopoguerra, Modernità, Cultura politecnica, Arti, IndustriaAbstract
In questo contributo si analizza il primo numero di Civiltà delle macchine, una rivista aziendale che inizia le sue pubblicazioni nel 1953 e che, pur con risorse limitate, si presenta come un periodico di respiro internazionale, caratterizzato da una visione politecnica. La rivista si distingue per il suo approccio multidisciplinare, rivolgendosi a un pubblico variegato e incarnando una cultura industriale e tecnologica in grado di coniugare tecnica e cultura. La direzione di Leonardo Sinisgalli ha consentito a Civiltà delle macchine di proporsi come un modello di modernità italiana unica nel suo genere.
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