Gloria: apoteosi del Soldato Ignoto

Autori

  • Katia Paronitti

Abstract

La prospettiva adottata dagli storici sulla Grande Guerra è essenzialmente demografica e sociale. A lungo è stato ignorato un aspetto altrettanto importante della morte di massa, quello del dolore, della sofferenza psichica del lutto, spesso soffocata anche da coloro che l’avevano vissuta. Nel processo di elaborazione del lutto, sia collettivo che intimo della perdita, la commemorazione svolge un ruolo fondamentale. Già dalle carneficine del 1914 e maggiormente dopo il termine del conflitto ciascuno dei caduti viene ricordato dai familiari, dai concittadini, nelle manifestazioni nazionali, nei monumenti. I luoghi della memoria sono costruiti spontaneamente nelle zone di battaglia così come nelle località di provenienza dei combattenti consentendo una sorta di avvicinamento tra retroguardia e fronte. I monumenti ai caduti sono la concretizzazione fisica, spaziale e simbolica delle cerimonie di commemorazione, la testimonianza tangibile della morte e del lutto, una via per elaborare la memoria del conflitto. Elemento fondamentale delle iscrizioni in essi riportate è l’elenco dei morti, rigorosamente in ordine alfabetico, che ricorda ciascun individuo restituendogli esistenza. E se il monumento non accoglie resti mortali, i cimiteri e gli ossari ospitano invece centinaia di corpi senza nome. A partire dal 1920 il rito del funerale di Stato di un soldato ignoto sacrificatosi per la patria, mito religioso e civile, simbolo di tutti i caduti e dispersi in guerra capace di rappresentare il sacrificio e il patriottismo del popolo in armi, viene celebrato da tutti gli ex belligeranti, uniformando la memoria. In Italia la salma del caduto senza nome che simboleggia il sacrificio dell’intera Nazione viene scelta tra undici provenienti da vari campi di battaglia riunite nella basilica di Aquileia. A bordo di un treno speciale la bara viaggia da Trieste a Roma; migliaia di persone assistono al passaggio dell’eroe, nella convinzione di vedervi i propri morti. La celebrazione culmina il 4 novembre 1921 a Roma con un grande corteo e con la salma del Milite Ignoto tumulata con tutti gli onori al Vittoriano, mausoleo inaugurato nel 1911, che diventa l’Altare della Patria di tutti gli italiani. Gli operatori della Federazione Cinematografica Italiana e dell’Unione Fototecnici Cinematografici sono autorizzati a documentare tutte le fasi della cerimonia, dalla scelta alla tumulazione della salma. Viene quindi montato il film Gloria accolto con favore sia in Italia che all’estero. Il contributo propone l’analisi del film realizzata attraverso la ricognizione della produzione critica coeva, specializzata e non, con l’intento di ricostruire come l’evento sia stato recepito e riconsegnato dai contemporanei e di dimostrare il valore del documento che, se correttamente ed efficacemente interrogato, può rivelarsi una risorsa straordinaria per la ricerca, una fonte primaria per una storia globale della memoria e il suo essere esso stesso monumento.

Biografia autore

Katia Paronitti

Si è laureata in Discipline delle Arti, della Musica, dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Padova con 110/110 e lode con una tesi dal titolo Lola e le altre: le figure femminili nel cinema di Jacques Demy e in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Padova con 110/110 e lode con una tesi dal titolo Lyda Borelli. La Regina dell’arte del silenzio. Ha pubblicato i seguenti articoli: "La ritualità del gioco e la sperimentazione del sacro. La grande peccatrice di Jacques Demy", in Fata Morgana, Quadrimestrale di Cinema e Visioni, vol. 17, Rito; "Frammenti di vi(s)ta: Vivre sa vie (1962) di Jean-Luc Godard", in Elephant & Castle, n. 7, Il frammento a cura di Michela Gardini; "Lyda Borelli, divina incantatrice", in Elephant & Castle, n. 8, Le incantatrici, a cura di Francesca Pagani; "Cinema e microcosmo urbano. Sei Venezia di Carlo Mazzacurati", in Ricognizioni. Rivista di Lingue, Letterature e Culture Moderne, n. 3 – 2015 (II). Vive e lavora a Padova.

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Pubblicato

31-12-2015

Come citare

Paronitti, K. (2015). Gloria: apoteosi del Soldato Ignoto. Elephant & Castle, (12). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/163

Fascicolo

Sezione

Articoli