Topologie dal network planetario: Note sulle "mostre di pensiero" di Peter Weibel e Bruno Latour
Parole chiave:
Arte contemporanea, Nuovi media, Antropocene, Cartografia, GaiaAbstract
Quattro mostre, nell’arco di un ventennio, presso lo ZKM - Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe hanno segnato la storia di una suggestiva collaborazione tra il curatore e teorico dei media Peter Weibel e il sociologo Bruno Latour, per quelle che sono state definite le loro Gedankenausstellungen (“mostre di pensiero”): Iconoclash (2002), Making Things Public (2005), Reset Modernity! (2016) e Critical Zones (2020). La scelta delle opere costituisce strumento di analisi, partecipando – nell’ottica dei curatori – a quel contesto ontologico di convivenza antigerarchica di entità di natura completamente differente, che siano esseri umani, animali, enti inanimati, elementi chimici, geologici, costrutti sociali o, appunto, esposizioni; ma anche a un più largo ordine di pensiero che in anni recenti ha tentato di descrivere la complessità delle “nuove politiche terrestri” trovando volentieri fianco nella rappresentazione artistica.
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