Topologie dal network planetario: Note sulle "mostre di pensiero" di Peter Weibel e Bruno Latour

Autori

  • Paolo Berti Università Ca' Foscari di Venezia

Parole chiave:

Arte contemporanea, Nuovi media, Antropocene, Cartografia, Gaia

Abstract

Quattro mostre, nell’arco di un ventennio, presso lo ZKM - Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe hanno segnato la storia di una suggestiva collaborazione tra il curatore e teorico dei media Peter Weibel e il sociologo Bruno Latour, per quelle che sono state definite le loro Gedankenausstellungen (“mostre di pensiero”): Iconoclash (2002), Making Things Public (2005), Reset Modernity! (2016) e Critical Zones (2020). La scelta delle opere costituisce strumento di analisi, partecipando – nell’ottica dei curatori – a quel contesto ontologico di convivenza antigerarchica di entità di natura completamente differente, che siano esseri umani, animali, enti inanimati, elementi chimici, geologici, costrutti sociali o, appunto, esposizioni; ma anche a un più largo ordine di pensiero che in anni recenti ha tentato di descrivere la complessità delle “nuove politiche terrestri” trovando volentieri fianco nella rappresentazione artistica.

Biografia autore

Paolo Berti, Università Ca' Foscari di Venezia

Paolo Berti è assegnista di ricerca presso il Venice Centre for Digital and Public Humanities (VeDPH) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Storico dell’arte, dottorato a Sapienza Università di Roma, saggista e traduttore, i suoi interessi di ricerca riguardano principalmente i rapporti tra pratica artistica, media digitali e società delle reti.

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Pubblicato

15-12-2022

Come citare

Berti, P. (2022). Topologie dal network planetario: Note sulle "mostre di pensiero" di Peter Weibel e Bruno Latour. Elephant & Castle, (28), 95–102. Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/197

Fascicolo

Sezione

Articoli