Il museo del futuro, nel passato del museo

Autori

  • Giovanni Carlo Federico Villa Università degli Studi di Bergamo

Abstract

"Nous voulons démolir les musées [...]", the beginning of the Manifeste du Futurisme by Filippo Tommaso Marinetti still retains its provocative value, because if we fail to make museums become an integral part of social life, they may even die. The paper investigates the present context of museums and their exceptional potential, due to the very nature of the collections, which are the ideal place for interpreting the metamorphoses underway, the human heritage that is changing. The supposed future is one of a "proximity museum", which does not forget the citizen and works in favor of a necessary integration that can no longer be postponed in its cultural issues.

Biografia autore

Giovanni Carlo Federico Villa, Università degli Studi di Bergamo

Giovanni Carlo Federico Villa (Torino, 17 novembre 1971) è professore associato di Storia dell’Arte Moderna e di Museologia e storia della critica d’arte e fa parte del Collegio didattico di Dottorato in Studi Umanistici Transculturali dell’Università degli Studi di Bergamo. È inoltre docente di Museologia e Museografia presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università degli Studi di Udine.
Dal 2019 è componente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e Paesaggistici – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Dal 2016 Accademico Olimpico di Vicenza, dal 2017 è Socio attivo dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo e componente del comitato scientifico del Castello del Buonconsiglio, Monumenti e collezioni provinciali di Trento. Dal 2015 al 2018 è stato direttore onorario dei Musei Civici e Conservatoria Pubblici Monumenti di Vicenza di cui ha editato, come responsabile e curatore, i primi dieci volumi (2001-2019) del catalogo scientifico, oltre ad aver progettato e seguito il restauro e riallestimento del Museo Civico di Palazzo Chiericati. Dall’anno accademico 2011-2012 all’anno accademico 2018-2019 è stato direttore del Centro di Ateneo di Arti Visive dell’Università degli Studi di Bergamo. Dall’anno accademico 2005-2006 all’anno accademico 2011-2012 è stato professore incaricato di Tecniche diagnostiche per i beni culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Specialista di tecnologie non invasive applicate ai Beni Culturali, ha orientato tutta la sua attività alla tutela delle opere d’arte attraverso la strutturazione di progetti che hanno saputo porre in dialogo Università, Soprintendenze, Musei, enti pubblici e privati toccando i temi sensibili dell’avanzamento della ricerca tecnico-scientifica in ambito storico artistico accompagnati ad una significativa attività di divulgazione istituzionale, culminata nella curatela di iniziative espositive in Italia e nel Mondo.
Tra le varie, per le Scuderie del Quirinale di Roma ha curato, o coordinato scientificamente, le mostre Antonello da Messina (2006), Giovanni Bellini (2008), Lorenzo Lotto (2011), Tintoretto (2012) e Tiziano (2013); Maîtres vénitiens et flamands. Bellini, Titien, Canaletto, Van Eyck, Metsys, Jordaens… per il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles (2011); Cima da Conegliano. Maître de la renaissance vénitienne per il Musée du Luxembourg di Parigi (2012); Tiziano (2013) e Da Tiepolo a Canaletto e Guardi (2018) per il Museo Pushkin di Mosca; Palma il Vecchio, lo sguardo della Bellezza (Accademia Carrara di Bergamo 2015); Ordine e bizzarria. Il Rinascimento di Marcello Fogolino (Castello del Buonconsiglio di Trento, 2017); Titian and The Renaissance in Venice (Metropolitan Museum of Art di Tokyo, 2017); Barokni Sjaj Venecije: Tiepolo i Suvremenici (MUO di Zagabria, 2017); Rivoluzione Galileo (Palazzo del Monte di Pietà di Padova, 2017/2018) e Antonello da Messina (Palermo e Milano 2018-2019). Iniziative espositive caratterizzate dall’attenzione alla tutela e divulgazione del patrimonio storico artistico italiano consentendo, nel caso di Cima, l’avvio della richiesta di inserimento del paesaggio coneglianese nel patrimonio mondiale dell’UNESCO e, per Lorenzo Lotto, la strutturazione del progetto Terre di Lotto che ha portato al restauro e illuminazione delle opere dell’artista ancora conservate sugli altari originari e numerosi investimenti privati a favore di istituzioni e diocesi di Lombardia, Veneto e Marche.
Oltre a un’intensa attività di conferenziere e organizzatore di convegni, è autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche, tra cui una decina di monografie – alcune tradotte in otto lingue (cinese, croato, fiammingo, francese, giapponese, inglese, tedesco, russo) – e numerose le sue presenze divulgative relative al patrimonio artistico nazionale sui principali canali radiotelevisivi italiani e stranieri.
Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana gli è stata conferita, in data 2 maggio 2012, l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e, in data 22 dicembre 2017, l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Downloads

Pubblicato

15-12-2019

Come citare

Villa, G. C. F. (2019). Il museo del futuro, nel passato del museo. Elephant & Castle, (21). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/315

Fascicolo

Sezione

Articoli

Puoi leggere altri articoli dello stesso autore/i