Per un’estetica dell’attraversamento. Il cinema carrolliano di Terry Gilliam
DOI:
https://doi.org/10.62336/unibg.eac.32.516Parole chiave:
Terry Gilliam, Lewis Carroll, Alice, Mito moderno, AdattamentoAbstract
Il cinema di Terry Gilliam può essere definito come un’estetica dell’attraversamento, fondata su un ideale osmotico del concetto di confine, inteso come una zona di dialogo fra mondi e tempi diversi e, insieme, un’area di convergenza fra modelli letterari e artistici eterogenei. Il saggio descrive in primis questo carattere liminale dell’opera di Gilliam, illustrando l’estrema varietà dei riferimenti culturali soggiacenti al suo universo estetico, per poi concentrarsi sul ruolo di prominenza svolto nel suo contesto dalla figura di Alice, l’icona letteraria ideata da Lewis Carroll, capace di plasmare profondamente i contenuti e, soprattutto, l’estetica stessa dell’universo gilliamesque. Non solo, infatti, il personaggio carrolliano viene evocato a più riprese dal regista nel corso della sua filmografia ma gli stessi temi della trasformazione e del rifiuto della logica ordinaria su cui si fondano le wonderlands di Alice paiono fungere da istanza strutturante dei mondi in costante metamorfosi creati da Gilliam.
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