Dal fotorealismo alla fotografia cinematografica digitale. Transiti rimediali e metavisuali in “Werk ohne Autor"
DOI:
https://doi.org/10.62336/unibg.eac.32.518Parole chiave:
Cultura visuale, Media audiovisivi, Fotorealismo, Fotografia cinematografica, Opera senza autoreAbstract
Attraverso l’analisi di Werk ohne Autor di Florian Henckel von Donnersmarck (Opera senza autore, 2018), il presente contributo intende indagare le modalità tramite cui Caleb Deschanel traspone le vicende artistiche di Gerhard Richter. Calando l’atto creativo del pioniere del fotorealismo nello scenario digitale, Deschanel mobilita – in senso generativo, rigenerativo e performativo – peculiarità tecno-estetiche dell’odierna fotografia cinematografica che elaborano veri e propri transiti metavisuali, si posizionano al crocevia intermediale di regimi pittorici, fotografici e filmici e, oltretutto, rafforzano il rinnovato legame dell’immagine digitale con l’immagine pittorica. Una pluralità di implicazioni concettuali e di riferimenti teorici – inerenti alla cultura visuale, alla teoria dei media e all’estetica cinematografica – sostanziano i transiti metavisuali realizzati da Deschanel e conferiscono al saggio un approccio metodologico volutamente polifonico e multiprospettico.
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