“Mi ha scritta e mi basta”. "Noi donne" e il reportage d’autrice
DOI:
https://doi.org/10.62336/unibg.eac.35.560Parole chiave:
Noi donne, letteratura e giornalismo, stampa femminile, reportage, Unione Donne ItalianeAbstract
La collaborazione tra le autrici del Novecento e Noi donne rappresenta un’interessante lente d’indagine sulle dinamiche culturali che portano le scrittrici ad "accostarsi con determinazione nuova al giornalismo" (Ghilardi 2004: 165) nel secondo dopoguerra. In questi anni, il periodico dell’Unione Donne Italiane offre molto spazio ai reportage d’autrice, in cui si sperimenta un originale stile "anfibio" (Chemello-Zaccaro, 2011: 11) e si instaura un rapporto polivalente tra testo e fotografie: le immagini che corredano gli articoli – ritraenti per lo più soggetti femminili e in linea con le battaglie politiche intraprese dall’UDI – restituiscono infatti un nuovo sguardo sulla realtà socioculturale dell’Italia repubblicana. Analizzando i reportage d’autrice pubblicati sulla rivista tra il 1945 e il 1956 – firmati, tra le altre, da Ortese, Lussu, Cialente e Masino – il saggio indaga il rapporto tra testo e immagini come riflesso della storia di Noi donne, periodico capace, ancora oggi, di coniugare l'obiettivo politico con alcune formule efficaci della stampa periodica di consumo.
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