Editoriale

Autori

  • Eloisa Morra University of Toronto
  • Giacomo Raccis Università degli Studi di Bergamo

Abstract

Questo numero si concentra sulla rilevanza di questo personaggio, l’artista appunto, nell’immaginario antico e moderno, legato a doppio filo alla stratificazione di significati e pregiudizi che nel corso dei secoli si sono depositati sulla sua figura. Al contempo visto come individuo enigmatico, dotato di facoltà quasi sciamaniche, oppure scaltro falsificatore, interessato solo a colonizzare l’immaginario popolare – e a lucrarci sopra – grazie a ‘trovate’ a buon mercato (“Per me vale la regola del minimo sforzo, massimo risultato”, ha affermato Damien Hirst, 2001), l’artista sembra destinato a essere continuamente oggetto di opinioni polarizzate. Questa polarizzazione riflette una sostanziale difficoltà della cultura contemporanea a comprendere il suo statuto professionale, il suo ruolo sociale e la sua prassi espressiva con importanti ricadute. I contributi raccolti in questo numero chiamano dunque in causa il doppio versante delle forme di rappresentazione e autorappresentazione dell’artista in diversi ambiti d’analisi dalla narratologia alla filologia, dalla sociologia dell’arte ai visual studies, passando per la critica tematica e le teorie della ricezione.

Biografie autore

Eloisa Morra, University of Toronto

Eloisa Morra, assistant professor d’Italianistica e Cultura visuale all’Università di Toronto, si è diplomata alla Scuola Normale Superiore per poi addottorarsi alla Harvard University. Si occupa di relazioni tra letteratura e arti visive, di letteratura italiana conteporanea e di archivi d'autore, con particolare attenzione a Leonardo Sciascia e Carlo Emilio Gadda. Tra le sue pubblicazioni: Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja (Quodlibet, 2014, Special Mention Edinburgh Gadda Prize), Paesaggi di Parole. Toti Scialoja e i linguaggi dell'arte (Carocci, 2019), Building the Canon Though the Classics (Brill, 2019). Collabora con il manifesto.

Giacomo Raccis, Università degli Studi di Bergamo

Giacomo Raccis ha lavorato, come assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi Bergamo, a un progetto dedicato alla rappresentazione dell’artista nella narrativa italiana contemporanea e, in precedenza, a un progetto dedicato ai rapporti epistolari tra Giacomo Manzù e gli scrittori del Novecento. Ha studiato a lungo l’opera di Emilio Tadini, di cui ha curato una raccolta di testi critici sull’arte e la letteratura (“Quando l’orologio si ferma il tempo ritorna a vivere". Scritti 1958-1970, il Mulino, 2017) e sul quale ha pubblicato la monografia Una nuova sintassi per il mondo. L’opera letteraria di Emilio Tadini (Quodlibet, 2018). Oltre a portare avanti studi sul rapporto tra scrittura letteraria e arti visive, si occupa di romanzo storico, di letteratura italiana degli anni Zero e di racconto breve, tema sul quale da sei anni coordina un seminario permanente insieme a Nunzia Palmieri. Ha pubblicato La trama (Carocci, 2018). È redattore della rivista online La Balena Bianca.

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Pubblicato

01-07-2021

Come citare

Morra, E., & Raccis, G. (2021). Editoriale. Elephant & Castle, (25). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/217

Fascicolo

Sezione

Editoriale