Gianni Celati e l’arte della traduzione

Autori

  • Marco Belpoliti Università degli studi di Bergamo
  • Gabriele Gimmelli Università degli studi di Bergamo
  • Marina Spunta University of Leicester

Parole chiave:

teoria della traduzione, pratica traduttiva, dialogo, suono-voce-ritmo, risonanza

Abstract

Questo editoriale pone l’accento sull’idea e la pratica traduttive nell’opera e nella poetica di Gianni Celati, sostenendo la necessità di una rilettura della sua produzione a partire da tale presupposto. Dopo un'introduzione sullo stato dell’arte su Celati e la traduzione e dopo aver spiegato ciò che ha mosso l’iniziativa di questo numero monografico, il saggio colloca l’idea celatiana di traduzione in linea con il cultural turn negli studi sull’argomento e in dialogo con le attuali teorie sulla traduzione. Sosteniamo che per Celati la traduzione è un mezzo vitale di trasmissione culturale, attraverso un dialogo continuo con il testo e le tradizioni linguistiche a cui appartiene. Questo dialogo prende la forma di “un continuum di pratiche” (Polezzi 2022), che possono potenzialmente produrre un effetto ricochet inaspettato sul testo originale e sulla sua cultura di provenienza. Tutto questo in Celati emerge nel primato che egli accorda al suono, alla voce e al ritmo; nello sforzo di stabilire una risonanza con il testo di partenza; e nel considerare la traduzione come un “parlamento”, pratica affettiva continua e perfettibile. 

Biografie autore

Marco Belpoliti, Università degli studi di Bergamo

Marco Belpoliti insegna all'Università di Bergamo. Tra i suoi libri: L’occhio di Calvino (Einaudi 1996 e  2006), Settanta (Einaudi 2001 e 2010), Il corpo del Capo (Guanda 2009 e 2018), Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda 2016, Premio “The Bridge”), Pianura (Einaudi, 2021; Premio Comisso e Premio Dessì). Ha curato l’edizione delle Opere di Primo Levi per Einaudi e, con Nunzia Palmieri, il volume Romanzi, cronache, racconti di Gianni Celati per i Meridiani Mondadori. Per Quodlibet dirige con Elio Grazioli la collana Riga; con Stefano Chiodi ha fondato la rivista online doppiozero, di cui è attualmente direttore editoriale. Collabora con la Repubblica e L'Espresso.

Gabriele Gimmelli, Università degli studi di Bergamo

Gabriele Gimmelli è assegnista di ricerca presso l’Università di Bergamo. Redattore di doppiozero, scrive di cinema e di letteratura per Blow Up e altre testate. È autore di Grandi affari. Laurel & Hardy e l’invenzione della lentezza (Mimesis, 2017) e Un cineasta delle riserve. Gianni Celati e il cinema (Quodlibet, 2021). Ha curato inoltre Tutte le opere di Aldo Buzzi (La nave di Teseo, 2020) e, con Marco Belpoliti e Gianluigi Ricuperati, il volume Saul Steinberg (Quodlibet Riga, 2021).

Marina Spunta, University of Leicester

Marina Spunta è Associate Professor di Italiano presso l’Università di Leicester (GB). Si occupa di letteratura e fotografia contemporanee, luogo e paesaggio, ecocritica, oralità/vocalità. Tra le sue pubblicazioni in volume: Tra ecologia letteraria ed ecocritica: narrare la crisi ambientale nella
letteratura e nel cinema italiani (2022), curato con S. Ross; La scrittura dello sguardo. Gianni Celati e le arti visive, ReCHERches, 24 (2020), curato con M. Martelli; Luigi Ghirri and the Photography of Places. Interdisciplinary Perspective (2017), curato con J. Benci; Claudio Piersanti (2009); Letteratura come fantasticazione. In conversazione con Gianni Celati (2009), curato con L. Rorato; Voicing the word: writing orality in contemporary Italian fiction (2004). 

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Pubblicato

15-07-2023

Come citare

Belpoliti, M., Gimmelli, G., & Spunta, M. (2023). Gianni Celati e l’arte della traduzione. Elephant & Castle, (29). Recuperato da https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/article/view/450