Gianni Celati e l’arte della traduzione
Parole chiave:
teoria della traduzione, pratica traduttiva, dialogo, suono-voce-ritmo, risonanzaAbstract
Questo editoriale pone l’accento sull’idea e la pratica traduttive nell’opera e nella poetica di Gianni Celati, sostenendo la necessità di una rilettura della sua produzione a partire da tale presupposto. Dopo un'introduzione sullo stato dell’arte su Celati e la traduzione e dopo aver spiegato ciò che ha mosso l’iniziativa di questo numero monografico, il saggio colloca l’idea celatiana di traduzione in linea con il cultural turn negli studi sull’argomento e in dialogo con le attuali teorie sulla traduzione. Sosteniamo che per Celati la traduzione è un mezzo vitale di trasmissione culturale, attraverso un dialogo continuo con il testo e le tradizioni linguistiche a cui appartiene. Questo dialogo prende la forma di “un continuum di pratiche” (Polezzi 2022), che possono potenzialmente produrre un effetto ricochet inaspettato sul testo originale e sulla sua cultura di provenienza. Tutto questo in Celati emerge nel primato che egli accorda al suono, alla voce e al ritmo; nello sforzo di stabilire una risonanza con il testo di partenza; e nel considerare la traduzione come un “parlamento”, pratica affettiva continua e perfettibile.
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