La malinconia: l’influsso della personalità malinconica di Amleto sugli studi della formazione dell’Io e della depressione nel panorama culturale del '900
Abstract
L’Amleto di Shakespeare (1600-1601) ha ispirato nel corso del XX sec. studi psicologici e psicoanalitici innovativi, relativi al complesso di Edipo e alla tematica del desiderio (Freud, Lacan). Amleto, nella sua singolare abilità speculativa e incapacità di decisione, è diventato l’emblema dell’inquietudine esistenziale e del conflitto interiore che precede la scelta: anima cupa, nera, la sua personalità malinconica ha rappresentato una sollecitazione fortissima per gli studi sulla formazione dell’identità e sulla malinconia-depressione vista come esito dell’estraniamento/espulsione da un ordine simbolico. Amleto è stato inoltre letto come la tragedia che prefigura la nozione di coscienza morale (Atto III), ampiamente indagata e teorizzata nel ventesimo secolo nell’ambito degli studi tra coscienza e società sviluppati nei campi della neurobiologia e dall’etica. Il tema delle emozioni negative (tristezza, odio malinconia) presenti nella tragedia di Amleto è introdotto, per poi delineare, attraverso alcune opere di Freud (Lutto e melanconia, 1917) e Lacan (Seminario VI. Il desiderio e la sua interpretazione, 1958-59), l’aspetto del desiderio e della svolta psicoanalitica a cui la personalità malinconica di Amleto ha dato un notevole contributo.